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Il sistema di calcolo dell'imposta comunale sulle plusvalenze è stato dichiarato incostituzionale.

L'Imposta sull'Incremento di Valore dei Terreni Urbani (meglio conosciuta come "imposta sulle plusvalenze" comunale pagata sul trasferimento di immobili) è calcolata sulla base di regole matematiche che non tengono conto dell'effettivo guadagno o perdita prodotto nel trasferimento.

Di conseguenza, la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale e nulla questa forma di calcolo, sia che il trasferimento della proprietà abbia generato una plusvalenza o una minusvalenza, e il ragionamento che sta alla base di questa affermazione è semplice: la nostra Costituzione ammette solo le imposte che vengono applicate sul reddito o sul profitto generato.

Nello stabilire le conseguenze della sentenza, il tribunale ha limitato notevolmente le possibilità di azione dei contribuenti, impedendo la possibilità di un ricorso come conseguenza della dichiarazione di incostituzionalità:

  • Se la plusvalenza è stata pagata con un'autoliquidazione, non sarà possibile rettificarla o chiederne il rimborso dopo la data della sentenza, anche se non sono trascorsi i quattro anni dal momento in cui l'autoliquidazione diventa definitiva.
  • Se è stato il Comune a pagare la plusvalenza, non sarà possibile contestarla dopo la data della sentenza.

Confialia sta studiando la possibilità di presentare un ricorso prima della pubblicazione della sentenza o di rivendicare gli accordi non ancora definitivi. Terremo informati i clienti interessati da questo provvedimento.